Milano, nel 313 d. C., fu la sede dell'Editto che solo un impero grande e - per l'antichità - il più " civile" del mondo per quanto riguardava i " diritti" umani dei suoi cittadini, quello Romano, poteva formulare dopo una maturazione politico culturale durata tre secoli: l'Editto che riconosceva a tutte le fedi religiose la libertà di culto.
Basta persecuzioni, esecuzioni, torture, follie vergognose e degradanti per il potere e per l'uomo: finalmente si riconosceva davanti al mondo allora conosciuto il primato della libertà della coscienza di seguire la propria fede in completa libertà.
E ben diversamente questo 1700 esimo anniversario doveva essere celebrato dalla città di Milano già l'anno scorso. Ci sono state sì, delle manifestazioni, ma limitate alla sfera della "fede", come se solo in quell'ambito si dovessero celebrare, mentre tutta la città avrebbe dovuto essere coinvolta e prendere coscienza dell'importanza dell'avvenimento accaduto nel 313 d. C. , un avvenimento nuovo, rivoluzionario, per la mentalità corrente del passato ma anche del presente, che vede nei vincoli, nelle limitazioni, nei veti e lacciuoli, l'unica via per la sopravvivenza del potere.
Perché, se se ne analizza a fondo il significato, si può vedere come già 1400 anni prima dei cosiddetti " lumi", fosse stata riconosciuta dallo Stato laico la libertà di pensiero per ciò che era la cosa più personale e sacra nell'uomo.
E questa celebrazione sarebbe stata molto opportuna, anche in vista di quell'Expo che avrà sede l'anno prossimo proprio a Milano, quasi a sottolineare quel "primato morale" che la città ama vantare sul resto d'Italia, soprattutto dopo la crescente intolleranza verso etnie, religioni, minoranze - soprattutto quella cristiana, ma non solo - che da ogni parte del mondo stanno crescendo con lucida follia.
La prova di quanto i "palazzi" siano sordi a questa battaglia di civiltà si è avuta ieri quando un gruppo di coraggiosi cittadini milanesi, insieme ad alcuni rappresentanti della Giunta milanese di vari partiti (senza insegne ne' bandiere di parte - ed è bene sottolinearlo) ha dovuto raccogliersi davanti alla storica chiesa di San Giorgio al Palazzo ( sorta sulle rovine del palazzo imperiale di Massimiano da dove l'Editto fu promulgato) per sostenere la libertà per tutte le fedi e in particolare per quella dei cristiani oggi perseguitati in ogni parte del mondo, senza una sponsorizzazione ufficiale della città.
Occasione perduta? Non ancora, se il cuore generoso di Milano, farà suo, nei prossimi avvenimenti dell'Expo, il messaggio sempre attuale che 1700 anni fa partì da Milano per rivoluzionare la storia umana. Messaggio che prima di allora, civiltà più antiche e potenti si erano ben guardate da lanciare e che permise secolo dopo secolo, la nascita e la crescita di una delle più ricche avanzate culture giunte sino a noi, quella europea. Che, oggi, con la sua indifferenza verso questa delicata e imprescindibile libertà, sembra sempre più rifiutare il ruolo di civiltà che si era costruita 1700 anni fa.
Se non visualizzi il video qui sotto vai al link : http://youtu.be/oCEPn6Fwasc
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