L’estate del 1913 fu l’ultima estate di pace in Europa. Fu un anno
come tanti altri della Belle Époque,
con le sue luci e le sue ombre. Negli anni precedenti c’erano state guerre e guerricciole a
contornare il contrasto imperialistico tra le grandi potenze del tempo per il
dominio economico mondiale attraverso le colonie.
Le crisi Marocchine
La ribellione dei Giovani Turchi
La guerra Turco Balcanica…
Ma non tutti se ne accorsero. Spesso sembravano cose lontane per il cuore pulsante dell’Europa, specialmente per quelle classi
agiate che rappresentavano i gruppi
economici più importanti del continente.
A Londra, a Parigi, a Berlino, a Vienna, a Roma le élites continuavano
a condurre la vita di sempre e anche la
tragedia dell’anno precedente, il 14
aprile del 1912, il naufragio del Titanic – l’inaffondabile, lussuoso, transatlantico uscito dalle officine delle “magnifiche
sorti e progressive” - andava già sbiadendosi nell’opinione pubblica, L’esistenza
sembrava cristallizzata in una serie di
giorni intercambiabili tutti ugualmente protesi
verso un illimitato sviluppo. Chi avrebbe pensato che si stava correndo verso
la catastrofe e che l’anno successivo i cannoni avrebbero tuonato in agosto?
Siamo nel centenario di questi avvenimenti.
1913 - 2013
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