2016 anno bisesto

martedì 10 settembre 2013

Costantino e dintorni - 1

Costantino

« Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre,
non la tua conversion, ma quella dote
che da te prese il primo ricco patre! »
(Inferno XIX, 115-117)

« Di vari fiori ad un gran monte passa
ch'ebbe già buono odore, or putia forte
Questo era il dono (se però dir lece)
che Costantino al buon Silvestro fece."
(Orlando furioso Canto 34 ottava 80)

Così Dante  e Ariosto commentano la " donazione di Costantino", controverso avvenimento storico che ebbe nei secoli detrattori e sostenitori.

In questo periodo di attacco  indiscriminato al Vaticano fioriscono  - specialmente in questo Anno della Fede che coincide con il 1700 anniversario dell' Editto di Milano (313 d.C.) - articoli, libri, libelli e leggende nere che rimandano ad altre fonti  di  articoli libri e libelli tutte tesi a dimostrare come la "donazione di Costantino" sia un falso.

In effetti in un mondo  in cui popoli e nazioni si sono aggregati, disaggregati, fusi, divisi e fondati, a seconda del momento politico e storico, credo che  le polemiche sorte sulla "donazione" siano veramente speciose.
Quale regno o nazione, infatti, può affermare con cognizione di causa di essere sorto come "stato di diritto" ? Solitamente regni e nazioni sono sorti o sono stati fondati  dopo guerre, invasioni, battaglie, conquiste e vittorie del più forte sopra il più debole. 
E lo stato della Chiesa? C'e al suo nascere un avvenimento del genere: battaglie, guerre, invasioni ? 
O piuttosto, davanti  a una società violenta in disgregazione ( come furono i secoli che seguirono la caduta dell'Impero romano d'Occidente) un apparentarsi  pacifico di popoli, genti, città  attorno al successore di Pietro, unico convincente sostenitore di una " pietas" prima sconosciuta, di un kerigma di pace e resurrezione?
La nascita dello "stato della Chiesa" fu proprio questo a dispetto di più o meno false " donazioni". Errori umani ne seguirono, e' certo, ma quello fu l'inizio, la fondazione, una fondazione che, molto difficilmente, altre nazioni moderne possono vantare oggi.
Ma Costantino va ricordato per ben altro, per quell' Editto di Milano del febbraio del 313d. C. che lo vide, insieme a Lattanzio per cio' che concerneva l'Oriente, applicare quell'Editto di Serdica - gia' emanato due anni prima da Galerio e ricordato anche come l' "Editto del perdono"- in cui si riconosceva la libertà di culto ai cristiani:

« Cum feliciter tam ego [quam] Constantinus Augustus quam etiam ego Licinius Augustus apud Mediolanum convenissemus atque universa quae ad commoda et securitatem publicam pertinerent, in tractatu haberemus, haec inter cetera quae videbamus pluribus hominibus profutura, vel in primis ordinanda esse credidimus, quibus divinitatis reverentia continebatur, ut daremus et Christianis et omnibus liberam potestatem sequendi religionem quam quisque voluisset, quod quicquid <est> divinitatis in sede caelesti, nobis atque omnibus qui sub potestate nostra sunt constituti, placatum ac propitium possit existere »

« Noi, dunque Costantino Augusto e Licinio Augusto, essendoci incontrati proficuamente a Milano e avendo discusso tutti gli argomenti relativi alla pubblica utilità e sicurezza, fra le disposizioni che vedevamo utili a molte persone o da mettere in atto fra le prime, abbiamo posto queste relative al culto della divinità affinché sia consentito ai Cristiani e a tutti gli altri la libertà di seguire la religione che ciascuno crede, affinché la divinità che sta in cielo, qualunque essa sia, a noi e a tutti i nostri sudditi dia pace e prosperità. »
(Lattanzio, De mortibus persecutorum, capitolo XLVIII)

Il febbraio del 2013  e' passato celebrando in tono dimesso questo importantissimo avvenimento per le libertà civili. Speriamo che la fine di quest'anno veda una degna chiusura di questo 1700 esimo determinante anniversario  che celebra la libertà di tutti gli uomini di esprimere liberamente il loro credo religioso.
 Milano ne trarrebbe solo vanto e ammirazione.