Dispiegandosi nel tempo e nello spazio la visione storica degli avvenimenti degli ultimi duecento anni - che nelle scuole di ogni ordine e grado vengono sempre insegnati con ottica minimalista e agiografica in modo che gli studenti non ne colgano la trama sottesa - l'esperto può comprendere sempre meglio l'intero quadro.
Equilibrio e pace che a qualcuno - che nei successivi cento anni tentò di tutto per scalzarli - non andavano proprio a genio.
Da quel momento si fece di tutto per alimentare rivoluzioni e guerre foraggiate soprattutto da élites intellettuali emergenti ( che rincorrevano utopie) e dalle lobbies dall'industria pesante che insieme a macchine, utensili e pentole sfornava anche armi, finché si raggiunse il primo obbiettivo per accontentare le élites emergenti e le lobbies industriali pronte a vendere le armi: una guerra mondiale, un sovvertimento totale di quell'equilibrio e di quella pace e la costituzione di quell'inutile Istituzione che portò dritti alla seconda guerra mondiale: la Società delle Nazioni.
Inutile? Si perché inefficace, apatica, statica. Ma non bastò.
Alla fine del primo insuccesso se ne costruì un secondo, ancora più mastodontico e pletorico: l'ONU - con le sue commissioni, sottocommissioni, agenzie, sottoagenzie, eccetera - perché – si disse - ci si prefiggeva:
1 - mantenere la pace
e la sicurezza internazionale;
2 - promuovere la
soluzione delle controversie internazionali e
risolvere pacificamente le situazioni che
potrebbero portare a una rottura della pace;
3 - sviluppare le
relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base del rispetto del
principio di uguaglianza tra gli Stati e
l'autodeterminazione dei popoli;
4 - promuovere la
cooperazione economica e sociale;
5 - promuovere il
rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio
di tutti gli individui;
6 - promuovere il
disarmo e la disciplina degli armamenti;
7 - promuovere il
rispetto per il diritto internazionale e incoraggiarne lo sviluppo
progressivo e la sua codificazione.
Ma non bastò ancora: si volle perseguire il
sogno della Unione Europea. Sogno già ampiamente realizzato
nei secoli precedenti dall’Impero Asburgico che venne, appunto,
metodicamente smontato pezzo per pezzo (sia dall'interno che dall'esterno) perché non rispondente ai criteri di certe élites emergenti.
Utopie, utopie, utopie?
A settant'anni circa
da questi fantastici programmi possiamo osservare lo Stato Dell’Europa e del
Mondo:
- Crisi economica
galoppante
- il Medio Oriente
sconvolto
- sistematica
persecuzione dei cristiani e “pulizie etniche”
- ritorno delle
schiavitù e dei traffici illeciti di ogni tipo
- maree di profughi
con migliaia di morti da Asia e Africa
Tutto sotto
l'occhio rattristato e impotente del " Concerto delle Potenze " della
UE e dell’ONU .
Una visione troppo
negativa? Un' utopia trasformata in distopia?
Si moltiplicano le “Conferenze”
di queste Istituzioni per risolvere questi crescenti problemi: vedremo cosa sono in grado realmente di fare.