Ispirare gli amministratori o metterli in guardia dalle responsabilità delle loro azioni era certamente lo scopo principale di quest'opera che, comunque, testimonia come il problema della buona o cattiva amministrazione attraversa imperturbabile i secoli fino a giungere a noi inalterato.
Guardando le scene rappresentate, colpisce soprattutto, per il buon governo, la città ordinata dai colori vivaci, con una festa di nozze, gente laboriosa, commerci, una campagna serena e coltivata.
Ma la parte più interessante è quella del cattivo governo.
Si trova sulla parete laterale sinistra, a sinistra dell'
Allegoria del Cattivo Governo. La città è pericolante e piena di macerie, perché i suoi cittadini distruggono piuttosto che costruire, vi si svolgono omicidi, innocenti vengono arrestati, le attività economiche sono miserabili. La campagna è incendiata ed eserciti marciano verso le mura. In cielo vola il sinistro Timore. Il risultato appare infatti denso di riferimenti storici artistici e letterari; da tutto ciò nasce dunque un progetto molto ambizioso dai toni polemici e perentori nei contenuti., che intende coinvolgere il pubblico in riflessioni che investono direttamente l'attuale contesto socio-politico.
Nel dipingere le scene Ambrogio ricorse a stratagemmi fini, per esempio nel
Buon Governo la prospettiva e la luce sono costruite in modo da mostrare serenamente la città fino in profondità. La composizione è paratattica, idealizzata e complessa. La prospettiva si manifesta grazie a più punti di vista, attraverso i quali si esprime la profondità. Non c'è una fonte di luce ben definita che fornisce l'illuminazione al paesaggio. Per quanto riguarda il colore, vengono utilizzate varie sfumature, più accese per la città rispetto a quelle utilizzate per la campagna, dove prevalgono il giallo e il verde. Il colore è steso in modo omogeneo. La scura città del
Cattivo Governo dà subito una sensazione di disarmonia, con tetri edifici che bloccano la visuale.
Tuttavia questa rappresentazione non era fine a se stessa (volontà di portare una testimonianza di un paesaggio) ma fa parte di un preciso messaggio politico, veicolato dal paesaggio: la campagna qui illustra allegoricamente un concetto (di effetto di un regime politico), non "un" paesaggio.
La parte più interessante resta, comunque, la rappresentazione del Cattivo Governo dove si sottolinea il lavoro del fabbro che fabbrica armi, il ratto brutale di una donna e, nella campagna, case incendiate. Presidia poi, nel consesso dei governanti, un personaggio importante ( la Tirannia) paragonato a un diavolo.
Al di là dell'iconografia medioevale, comunque, una cosa è certa: nel cattivo governo, ieri come oggi, il risultato non cambia: azioni tese al guadagno, al vizio, alla corruzione, alla violenza, portano distruzione, guerra e città in rovina.
Può cambiare o essere capovolta la percezione e la prassi della morale pubblica, ma il risultato non cambia.
Qualcosa su cui meditare anche e soprattutto oggi.
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