2016 anno bisesto

martedì 23 settembre 2014

Donne del sogno, donne della realtà

Greer Garson – “La Signora Miniver”
Nel 1942, la Metro-Goldwyn-Mayer produsse il film “La signora Miniver” ambientato nella Gran Bretagna del 1940, in un ‘Inghilterra - forse vera, forse mai esistita - evocata comunque dalla propaganda di guerra  in uno dei momenti più drammatici del secondo conflitto  mondiale, quando Hitler, che stava per iniziare l'Operazione "Leone Marino (Unternehmen Seelöwe)” per conquistare la terra di Albion, sconfisse i francesi e i loro alleati a Dunkerque (26 maggio - 3 giugno 1940), costringendoli a lasciare il continente e a ritirarsi precipitosamente in l’Inghilterra.
Per gli USA era un appoggio morale a quelli che da circa un anno (7 dicembre 1941:  Pearl Harbour) erano diventati i loro più stretti alleati nella stessa guerra, ma il film divenne qualcosa di più di un mediocre mezzo di propaganda, e, vuoi per la trama azzeccata, vuoi per la bravura degli attori, divenne un vero e proprio “cult”.

La vicenda della “Signora Miniver” -  tranquilla casalinga inglese della Middle Class, moglie adorabile, tenera madre, amante di fiori, bambini, gare  benefiche e cappellini, suocera perfetta, capace di affrontare, mentre prepara il the, il paracadutista tedesco atterrato nel suo giardino, e consegnarlo, senza violenze, all’esercito inglese – ruota attorno al ritiro degli alleati dal continente  (l'operazione Dynamo) lungo le spiagge di Dunkerque.
Figura retorica? Certamente. Ma capace di entusiasmare e motivare le generazioni femminili di quella stagione di guerra e massacri, non solo inglesi ma di tutta Europa, capace di riassumere in un sol colpo lo spirito di Camelot e di “ Rule Britannia”, della “Home Sweet Home” e dell’Europa cristiana dei cavalieri antichi.
Oggi le casalinghe, i concorsi  per la migliore rosa dell’anno e le suocere "buone"  fanno sorridere - se non qualcosa di peggio - i conflitti tra l’Upper Class e la Middle Class sono stati dimenticati perfino a casa loro, nel Regno Unito. Eppure furono tante donne come la signora Miniver, in tutta l'Europa, con il loro coraggio silenzioso, a contribuire alla vittoria sul nazismo. Oggi la signora Miniver sarebbe probabilmente una madre single, vestita jeans o etno, più simile alla Sarah Connor di “Terminator” che alla disarmante casalinga di un tempo e non si farebbe problema a far esplodere la testa del suo nemico, chiunque fosse, buono o cattivo, con un’arma laser.

Svolta del secolo o del Millennio? Probabile.

Eppure solo vent’anni fa la “signora Miniver” rivisse in quella che fu l’ultimo grande statista inglese del Novecento che, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, rievoco' nell'immaginario collettivo europeo,  quel mito fatto appunto dallo spirito di Camelot e di “ Rule Britannia”, della “Home Sweet Home” e dell’Europa cristiana dei cavalieri antichi: soprattutto di una certa Europa, che  ella non volle snaturata, anonima e per tanti versi inquietante, come l’Europa dell’Euro: Margaret Thatcher.
Come la signora Miniver, appartenente anche lei alla Middle Class, Margaret Thatcher combattè davvero ( nessuno sembra ricordarlo ma fu uno dei suoi più grandi meriti)  per la democrazia e la libertà, quando scalzò il regime dittatoriale dei Generali argentini che volevano appropriarsi delle isole Falkland, liberando l’Argentina stessa dall’incubo oscuro in cui era precipitata.
Donne del sogno, donne della realtà.
Forse ritorneranno quando l'Europa dei mercanti e dei banchieri non basterà più.
Margaret Thatcher
Arrivederci signora Miniver, arrivederci signora Thatcher.

Acquarello Milanese

 
 
Milano: San Lorenzo Maggiore alle "Colonne"
 
Una passeggiata alle "Colonne"  tra sogno e realtà
 
 
 
 
Se non riesci a visualizzare il video vai al link :  www.youtube.com/watch?v=20OdE2QMRq0