Bomba H |
Dimostrazione che la strada dell'Inferno e' spesso lastricata di buone intenzioni.
Forse, pero', non era la democrazia che voleva esportare, ma allargare il suo potere.
Sta di fatto che la lezione poteva bastare per evitare altri errori ma, lungo tutto il XIX e XX secolo, con la prometeica hybris di certi "democratici", l'esperimento continuo' portando solo guerre devastanti nei cinque continenti. Il copione era sempre lo stesso: si insisteva con " moti liberali" spontanei (?), finche' qualche monarca" illuminato" o qualche "conducator" portava il popolo alle armi e sovvertiva l'ordine stabilito.
I " lumi" non hanno mai avuto molta fantasia e amano ripetersi.
Tutto cio' vi ricorda qualcosa? Forse certe " primavere" molto vicine a noi, con poco profumo di fiori e tanto di petrolio.
Il problema e' il convincimento che dai brodi primordiali, dal caos, possa nascere qualcosa di buono. Convincimento totalmente errato che ha poi, nella famosa "eterogenesi dei fini"(1), la sua vendetta.
Lo sapevano bene i Greci antichi che, assolutamente atei nonostante il loro Olimpo, chiamavano questa vendetta della Storia: "Nemesi", misteriosa e pur presente Entita' superiore, che pareggiava alla fine i conti sbagliati.
Genoma umano |
Forse perche' questi paradigmi sono sbagliati, non tenendo conto della realta' dell'uomo e delle cose, forse perche' calzati a forza su sistemi non solo razionali ma piu' articolati delle aspettative "illuminate", forse perche' mossi da motivazioni diverse da quelle ufficiali. Da truffe, insomma. E il nostro mondo odierno ne e' vittima: ancora una volta lo si vuole imbrigliare con principi di elites che predicano bene e razzolano malissimo, magari raccontandoci che il bianco e' nero e il nero e' bianco. Fermiamoci a meditare la cosa finche' siamo in tempo, fermiamo la Nemesi.
Potremmo trovarci in un brutto, bruttissimo guaio.
L'eterogenesi dei fini non perdona.
1- L'espressione eterogenesi dei fini, in tedesco Heterogonie der Zwecke, fu coniata dal filosofo e psicologo empirico Wilhelm Wundt.[1][2] Con essa si fa riferimento a un campo di fenomeni i cui contorni e caratteri trovano più chiara descrizione nell'espressione «conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali».
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