2016 anno bisesto

martedì 21 aprile 2015

Utopia o distopia ?













Dispiegandosi nel tempo e nello spazio la visione storica degli avvenimenti degli ultimi duecento anni - che nelle scuole di ogni ordine e grado vengono sempre insegnati con ottica minimalista e agiografica in modo che gli studenti non ne colgano la trama sottesa - l'esperto può comprendere sempre meglio l'intero quadro.
Nel 1815 - giusto duecento anni fa - con la Battaglia delle Nazioni e il Congresso di Vienna, l'Europa aveva raggiunto un'invidiabile periodo di equilibrio politico e pace.
Equilibrio e pace che a qualcuno - che nei successivi cento anni tentò di tutto per scalzarli - non andavano proprio a genio.

Da quel momento si fece di tutto per alimentare rivoluzioni  e guerre foraggiate soprattutto da  élites intellettuali emergenti ( che rincorrevano utopie) e dalle lobbies dall'industria pesante che insieme a macchine, utensili  e pentole sfornava anche armi, finché si raggiunse il primo obbiettivo per accontentare le  élites emergenti e le lobbies industriali pronte a vendere le armi: una guerra mondiale, un sovvertimento totale di quell'equilibrio e di quella pace e la costituzione di quell'inutile Istituzione che portò dritti alla seconda guerra mondiale: la Società delle Nazioni.
Inutile? Si perché inefficace, apatica, statica. Ma non bastò.
Alla fine del primo insuccesso se ne costruì un secondo, ancora più mastodontico e pletorico: l'ONU - con le sue commissioni, sottocommissioni, agenzie, sottoagenzie, eccetera -  perché – si disse - ci si prefiggeva:

1 - mantenere la pace e la sicurezza internazionale;

2 - promuovere la soluzione delle controversie internazionali e
     risolvere pacificamente le situazioni che potrebbero portare a una rottura della pace;

3 - sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base del rispetto del 
     principio di uguaglianza tra gli Stati e l'autodeterminazione dei popoli;

4 - promuovere la cooperazione economica e sociale;

5 - promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio 
     di tutti gli individui;

6 - promuovere il disarmo e la disciplina degli armamenti;

7 - promuovere il rispetto per il diritto internazionale e incoraggiarne lo sviluppo 
     progressivo e la sua codificazione.

Ma non bastò ancora: si volle perseguire il sogno della Unione Europea. Sogno già ampiamente realizzato  nei secoli precedenti dall’Impero Asburgico che venne, appunto, metodicamente smontato pezzo per pezzo (sia dall'interno che dall'esterno)  perché non rispondente ai criteri  di certe élites emergenti.
Utopie, utopie, utopie?

A settant'anni circa da questi fantastici programmi possiamo osservare lo Stato Dell’Europa e del Mondo:

- Crisi economica galoppante

- il Medio Oriente sconvolto

- sistematica persecuzione dei cristiani e “pulizie etniche”

- ritorno delle schiavitù e dei traffici illeciti di ogni tipo

- maree di profughi con migliaia di morti da Asia e Africa

Tutto  sotto l'occhio rattristato e impotente del " Concerto delle Potenze " della UE  e dell’ONU .

Una visione troppo negativa? Un' utopia trasformata in distopia?

Si moltiplicano le “Conferenze” di queste Istituzioni per risolvere questi crescenti problemi: vedremo cosa sono in grado realmente di fare.




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