Come riporta UCCR: "Molti storici, credenti e non credenti, cristiani e non cristiani, presero posizione sostenendo la richiesta di Giovanni Paolo II e tra questi anche l’italiano Sergio Romano, laico e anticlericale. Nel 2002 scrisse sul “Corriere della Sera”: «Dovrebbe dunque la Costituzione europea, come chiede ora implicitamente Giovanni Paolo II, menzionare le religioni e riconoscere, come suggerisce Francesco Cossiga, le radici cristiane dell’ Europa? Se accettassimo questi suggerimenti renderemmo onore alla verità."
Antonio Crivotti scrive, invece, su Repubblica del 23 settembre scorso:
...."Come dato di fatto, le “radici cristiane” dell’Europa sono cosa incontrovertibile. Non meno incontrovertibile del fatto che, in grande maggioranza, gli Europei hanno la pelle bianca, o che a occidente l’Europa confina con l’Oceano Atlantico. E dei dati di fatto indipendenti dalla nostra volontà non ha senso vantarsi né vergognarsi, a meno che a questi fatti non si voglia attribuire un valore programmatico, di modello o di delimitazione. Menzionare nella Convenzione europea le “radici bianche” della popolazione sarebbe superfluo come indicazione di un dato di fatto e del tutto inaccettabile nel mondo di oggi come indicazione di auspicabile delimitazione o di orientamento preferenziale per il futuro."...
Quest'ultima affermazione può lasciare davvero perplessi perché se qualcosa è avvenuto. - e riporto Crivotti: "in grande maggioranza, gli Europei hanno la pelle bianca", "a occidente l’Europa confina con l’Oceano Atlantico" - perché deve ritenersi superfluo menzionarlo? E solo un' azione di chiarezza e verità, mentre il celarlo si, quello, può ritenersi un'omissione programmatica.
Non è che il passato possa cambiarsi ed è famosa la frase di George Santayana *: "Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo". Visto che in Europa di errori ne sono stati fatti molti ogni volta che si è cercato di cancellare il passato, di costruire "mondi nuovi", di snaturare il cuore di una cultura che ha costruito una civiltà rivelatasi per parecchi secoli, vincente, umana, all'avanguardia.
Umana, soprattutto, e certamente, nonostante gli errori e le storture insite nella natura dell'uomo, più benevola di altre civiltà del passato - lontano e vicino - dove, magari, accanto a monumenti anche insigni, a conquiste tecnologiche o scientifiche, si sono perpetrati delitti e genocidi. Pensiamo soltanto a certi riti dell'Oriente cananeo, dei Maya, per il passato, fino agli orrori della Rivoluzione francese, ai campi di sterminio nazisti, ai gulag comunisti, di ieri.
Sono duemila anni che dalle ceneri della civiltà occidentale ( costituitasi dai greci e dai romani, che pur civili avevano le loro barbarie e schiavitù) l'Europa come la conosciamo si era forgiata attorno al Vangelo e il suo messaggio, costruendo un consesso civile e, rispetto ad altre parti del mondo, aperto alla vita e al progresso, appunto "più umano".
Se errori e crudeltà ci sono state esse devono imputarsi alla sete di potere e soprattutto al mai abbandonato tentativo di costruire " un'altra" civiltà , un mondo " nuovo", " diverso" da quello cristiano che, appunto per la sua radicalita', dava fastidio a molti.
Facile dire che la religione è stata la causa delle guerre europee. Salta agli occhi come spesso la religione ( ma qualsiasi altra causa può essere indicata impropriamente) sia stata usata disinvoltamente per scopi ben diversi dalla fede. Senza risalire fino alle guerre per le investiture, osserviamo la frattura che si causò con Riforma e Controriforma nel Rinascimento : di guerra in guerra, che di religioso avevano solo il nome, portò al "mondo nuovo" della ghigliottina, delle guerre mondiali e del " secolo breve".
E oggi? Oggi si vuole costruire l'Europa delle Monete e del Mercato, idoli muti che stanno distruggendo la vita delle persone, mentre si sostiene che la migliorano.
Finanza e Mercato: comprare e vendere e le sue regole. Mammona. Tutto finisce lì.
Dal telefonino al figlio perfetto.
Mammona non deve rispondere che se stessa. Non c'è altro, non più l'Uomo ma la Merce.
In tempi più saggi per indicare una persona non raccomandabile si diceva: " Quello? Non ci si può fidare, venderebbe anche sua madre".
Eccoci serviti.
È questa l'Europa che vogliamo? L'Europa che ci aspetta?
* La frase è del filosofo e scrittore spagnolo George Santayana, e si trova in La ragione nel senso comune (Reason in Common Sense), che costituisce il primo volume del suo La vita della ragione (The Life of Reason, 1905-1906): "Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo".
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